Questo è uno stralcio dell’articolo apparso su Il Giornale di Reggio Bisettimanale di sabato 13 novembre 2010 che raccoglie il diario di bordo dell’impresa realizzata dai nostri soci Valerio Cioni, Gabriele Spaggiari, Andrea Valli.

Ma aldilà della mera cronaca sportiva (della regata NdR) la vera novità di quest’anno è stata la presenza di un’imbarcazione con tre membri dell’equipaggio reggiani, Valerio Cioni, Gabriele “Regolo” Spaggiari ed Andrea Valli. La partecipazione alla competizione è stata concepita ed elaborata nell’ambito delle iniziative del circolo nautico NonSoloVela di Reggio Emilia che ha sede presso il circolo ARCI Pigal di Via Petrella 2. L’equipaggio di otto persone è stato allestito ricorrendo ad una joint venture con altri circoli nautici del nord Italia: Aosta, Brescia, Milano ed, in particolar modo, il Circolo Nautico S.Margherita di Caorle. Dal Veneto viene, difatti, lo skipper Ettore Baldo, nell’equipaggio unico vero professionista del mare, che ha momentaneamente interrotto la preparazione alla Vendee Globe, giro del mondo in solitario senza scalo, per guidare questo gruppo di dilettanti sulle rotte della Middle Sea Race. Sogno romantico, condiviso da tutti i partecipanti, navigare con Exmeralda, vecchia imbarcazione da regata del 1984, recentemente ricolorata con una livrea da “graffitaro” underground. Nessuna aspirazione di classifica, uomini e mezzo non potevano competere con le “formula 1” del mare presenti in quel di Malta, ma l’ambizione, non nascosta, di terminare la regata entro il tempo massimo previsto. Ecco un estratto dal loro diario di bordo, che ha inizio durante il trasferimento di oltre 700 miglia dell’imbarcazione da Trieste a Malta.

Mercoledì 20 Ottobre
L’avventura è iniziata. Stamattina abbiamo finalmente lasciato Crotone. Era da sabato che eravamo bloccati lì da una grave avaria al motore. Come gli attori di “Benvenuti al sud” abbiamo scoperto l’ospitalità della Lega Navale di Crotone e la solidarietà della gente del luogo, nonché il fatto che lì tutti hanno un amico che può risolvere i tuoi problemi. Purtroppo non è stato così. Dopo tre giorni di tentativi ed un motore smontato per intero, siamo partiti fiduciosi dal pontile, per grippare a 100 metri di distanza. Ora è come se fossimo già in regata. Dobbiamo arrivare a Malta entro venerdì e sono 260 miglia da fare tutte a vela. Il mare stamane era calmo e il vento moderato. Ettore ci ha chiesto improvvisamente di ridurre le vele. Un po’ sorpresi abbiamo eseguito. Dopo un quarto d’ora, nel golfo di Squillace le condizioni sono violentemente mutate. Onda ripida su cui lo scafo sbatteva e 25 nodi di vento. C’è chi sta male, ma deve tenere duro. Se non altro corriamo veloci.

Giovedì 21 Ottobre
Buona distanza coperta anche oggi. Ci siamo avvicinati a Siracusa per far prendere il telefonino. Dobbiamo avvisare i nostri compagni che ci aspettano a Malta che siamo senza motore e che ritarderemo. I nostri amici devono concordare con la giuria internazionale una diversa data per le verifiche pre-gara di Exmeralda.

Venerdì 22 Ottobre – mattino
La regata parte domani alle 11 e noi siamo ancora a 40 miglia da Malta nella bonaccia più completa. Il mare è liscio e il sole è da tintarella. Se avessimo il motore in poco più di 6 ore saremmo in porto. Invece siamo bloccati qui e nella mia testa aleggiano fantasmi: vedo persone che hanno volato da Milano, Torino, Treviso su Malta senza scopo, settimane di ferie prese per nulla, quote pagate per attrezzature inutilizzate. Bisogna che Eolo ci dia una mano o qui è un gran casino.

Venerdì 22 Ottobre – 23.30
Siamo arrivati. Non è stato Eolo ad aiutarci ma una corrente favorevole. Ci ha portato verso sud a 2 nodi di velocità, nella direzione del porto della Valletta: 20 miglia in 10 ore. Poi si è alzata un po’ di brezza che ci ha portato a terra. Siamo entrati a vela ed un gommone ci ha fornito assistenza per ormeggiare. I nostri compagni erano lì che ci aspettavano, sul pontile: Valerio, Ugo, “Dio” e Mario. Alcuni equipaggi, avendo saputo che non abbiamo il motore, hanno chiesto la nostra esclusione dalla lista dei partenti, ed Emanuela ha passato tutto il giorno a lavorarsi, in senso buono, il Commodoro del Royal Yacht Club, perché ciò non avvenisse. E’ una tigre Emanuela. Alla fine ha strappato questa concessione: se riusciremo ad installare un motore ausiliario potremo partire.

Sabato 23 Ottobre
Siamo in regata. La partenza è stata rocambolesca. Alle 7 del mattino un motore fuoribordo era in banchina, ma la nostra barca ha la poppa inclinata ed occorreva una staffa di supporto per utilizzarlo. Cacciavite e trapano alla mano quattro di noi hanno forato lo scafo per fissare la staffa e tutto è stato miracolosamente pronto quindici minuti prima della partenza. Intanto altri caricavano viveri ed acqua ed Ettore firmava dichiarazioni su dichiarazioni per attestare la conformità della barca ai regolamenti (le verifiche sono saltate per mancanza di tempo). Quando abbiamo sentito l’avviso dei dieci minuti alla partenza abbiamo acceso il motore e dato gas. La staffa ha ceduto con uno schianto (il legno era troppo sottile) ed il motore è andato a fondo. Fortunatamente l’avevamo legato. Recuperato, scolato, legato all’albero sottocoperta nei cinque minuti successivi. Abbiamo alzato le vele e siamo partiti comunque. La cannonata del via ci ha raggiunto a poche decine di metri dalla boa di partenza che abbiamo attraversato nel tempo limite previsto. Nei primi bordi abbiamo anche sorpassato diverse imbarcazioni. Adesso siamo nel gruppo, diretti verso la Sicilia, verso Capo Passero. Il mare è calmo ed il vento piacevole. Sappiamo che presto calerà e cerchiamo di restare più vicini alla costa calabra dove le previsioni prevedono rinforzi. Un piccolo problema: abbiamo finito il gas e siamo senza bombola di scorta, quindi niente pastasciutte, tè e caffè caldi. Il tempo a Malta è stato troppo poco per pensare a tutto.

 

Domenica 24 Ottobre
Poca strada percorsa. Sotto sera abbiamo attraversato lo Stretto di Messina ed Ettore ha avuto l’opportunità di dimostrarci le sue doti di comandante. Nel passaggio ci siamo trovati chiusi tra due traghetti che procedevano in direzioni opposte. Ovvio che le navi non potessero o volessero manovrare. Noi abbiamo dovuto improvvisare una strambata sotto gennaker, non molto convenzionale nella tecnica utilizzata. Ettore è stato preciso nei comandi e l’equipaggio ha risposto senza indecisioni o forse oggi non saremmo qui a raccontarlo. Io beatamente dormivo (sich). Tre ore dopo sono stato svegliato in anticipo (facciamo turni di quattro ore) perché in coperta c’era bisogno di aiuto per una vela incaramellata, cioè attorcigliata sulle funi d’acciaio che sostengono l’albero. Ci sono volute otto mani che tiravano contemporaneamente per farla scendere. E’ stata una vera colluttazione. Nella mischia Ugo ha atterrato Regolo con un cazzotto e ha spedito il mio cappello e la mia lampada frontale ai pesci. Cose che succedono. La vela però è venuta giù senza strapparsi.

 

Lunedì 25 Ottobre
Stamattina alle 5 abbiamo raggiunto Stromboli. Suggestivo vedere nella notte il rosso della lava del vulcano. Tempo orribile. Pioggia, a tratti violenta, e poco vento per di più contrario come direzione. Cerchiamo una strategia di regata e, probabilmente, la sbagliamo. Decidiamo di portarci verso la Sicilia per trovare meno onda ma lì anche il vento è più debole. Una serie interminabile di zig zag per procedere di poco. Abbiamo dei problemi alle batterie che senza motore non si ricaricano. Le luci di navigazione sono fioche. Incrociando una nave cargo rimediamo illuminando le nostre vele con una torcia. La nave ci punta addosso una fotoelettrica e procede dritta. Spuntini a base di tartine al tonno sapientemente preparate da Marinella e sugo della pasta spalmato sul pane. Se si ha fame lo consiglio. Per fortuna la birra non manca.

Martedì 26 Ottobre
Ancora poche miglia percorse. Ci avviciniamo alle Egadi. Ettore si è ricordato che conosce un pescatore del luogo. Telefono alla mano organizziamo un trasbordo: bombola del gas, pane, salame, formaggio e biscotti. E’ stata una delle spese più care della nostra vita: 215 euro, ma adesso possiamo farci un caffè caldo. Dal punto di vista della regata ci rimettiamo qualcosa: nell’escursione tra Levanzo e Favignana alla ricerca del peschereccio trascorre circa un’ora e mezza e perdiamo il contatto visivo con le due, tre imbarcazioni intorno a noi. Superata Favignana puntiamo decisamente a Sud. Il meteo cambia: il vento rinforza ed abbiamo davanti a noi un forte temporale con fulmini che squarciano una notte ancora senza luna. Con Marinella e Regolo contiamo i secondi tra la luce del lampo e il tuono: il temporale è a tre, quattro chilometri ed andiamo al cambio turno un po’ rasserenati.

 

Mercoledì 27 Ottobre
Il vento annunciato dal meteo è arrivato. Un forte maestrale fino a 40 nodi che solleva un onda di 2-3 metri o forse più. Fortunatamente ce l’abbiamo alle spalle e le onde ci spingono velocissimi verso Pantelleria. Planiamo sulle onde come su una tavola da surf. Chi è al gps ci dice che raggiungiamo 12-13 nodi reali di velocità. Gran divertimento. Finalmente ha anche smesso di piovere. Bruciamo le miglia. Il vento ed il mare rinforzano ancora. Il telefono ci segnala come ci siano dieci-quindici equipaggi ritirati. Noi no: continuiamo tranquilli. Exmeralda dà il meglio di sé in queste condizioni. E’ docile da portare e stabile sulle onde. Era nata per il Fastnet ed oggi finalmente corre la sua (nostra) regata. Di notte le cose si fanno più complesse. Il freddo è intenso, causa il vento settentrionale, e le onde al buio sono più insidiose. Raggiungiamo, verso mezzanotte, Lampedusa ma prima un paio di straorze e rollate fanno volare di tutto sottocoperta. Anche Mario viene sbalzato dalla cuccetta. Per fortuna l’atterraggio è abbastanza morbido e non ci sono conseguenze. Alcune onde ci riempiono il pozzetto e sempre Mario, che era accovacciato, viene sommerso. Lo vediamo riemergere con il giubbotto autogonfiabile che lo sta trasformando in un omino Michelin e la luce di emergenza che lampeggia sul bavero: una scena piuttosto buffa, vederlo timonare così conciato nell’ora successiva.

 

Giovedì 28 Ottobre
Ettore ha scelto una strategia prudente visto le condizioni del mare. Procediamo di notte di bolina con la sola vela di prua. Facciamo comunque 7-8 nodi di velocità. Sentiamo Malta che si avvicina. Verso le 9 del mattino avvistiamo terra. Capiremo successivamente che si tratta di Gozo, un isola poco più a nord di Malta. Il morale è alle stelle. Entriamo nel canale di Comino ed alziamo anche la randa. Vogliamo entrare nel porto di Marshamet, dove è collocato l’arrivo, alla massima velocità. In fondo siamo ancora in regata. Escono le prime bottiglie e si comincia a brindare. Resta ancora un emozione: all’arrivo ci accoglie la sirena che dalle terrazze dello yacht club sancisce il termine della nostra avventura, ma soprattutto ci commuovono gli applausi degli equipaggi arrivati prima di noi che interrompono il lavoro sulla banchina per tributarci un saluto ed un riconoscimento. Noi e loro, in fondo, abbiamo fatto la Middle Sea Race.

 

 

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